Dopo 30 giorni di lavoro in malga è giunto il momento di fare una breve analisi principalmente di vita d’alpeggio. La più importante analisi della lavorazione del latte la rimandiamo a termine stagione. Qua ci troviamo in una malga particolare dove l’alpeggio che circonda il fabbricato è testimonianza di monte, di alpe e di conseguenza di formaggio d’alpe. Lo stabile idoneo alla lavorazione del latte con caseificio che contiene tutte le attrezzature occorrenti per produrre formaggio, burro, ricotta, yogurt è spazioso e strutturato in modo tale da lasciare ogni attrezzatura libera dai quattro lati permettendo un’agevole movimento d’azione. Si lavorano, oggi, circa 1100 kg. di latte. Il latte è calato molto dai primi giorno quando si lavoravano anche 1500 kg. vuoi per la selezione che si è fatta delle vacche, eliminando quelle che davano latte non proprio consono alla lavorazione, vuoi perchè oggi i pascoli sono scarsi di erbe a causa della stagione precedentemente troppo soleggiata e mancante di precipitazioni. Il latte è prodotto da tre allevatori locali che in estate portano in alpeggio le loro vacche; Alpina l’allevatrice donna che ha una mandria mista di vacche Bruna, Frisona e alcune meticce. Carlo che possiede solo Bruna. Giuseppe, l’allevatore che ha più vacche possiede una mandria mista. Tre mandrie che pascolano negli alpeggi che variano dai 1100 metri slm ed i 1600. Le vacche sono al pascolo giorno e notte, entrano nella stalla, una unica per le tre mandrie a Novezzina, solamente per la mungitura.
Vado a prelevare il latte alla mattina alle 8 e subito dopo inizio la produzione di Monte Veronese d’allevo d.o.p. o di Malga Novezza, Caciotta Baldina, Baldus, burro, ricotta, yogurt. Prodotti che vengono messi in vendita direttamente sul posto, insieme ad altri prodotti fatti dalla “Casara” di Roncolato, da Myriam presente tutti i giorni e da Filippo presente alla domenica. Due abili venditori e simpatiche presenze in malga. I lavori procedono sotto la supervisione di Giovanni Roncolato, titolare della “Casara”. Vita di malga, dicevo, con le caratteristiche di un caseificio che intende fare formaggio tipico delle montagne che ci accolgono.