Il grande interesse che Bologna ha rivolto alla manifestazione è stato evidente anche nella conferenza che Michele Grassi ha tenuto domenica alle 11:30. Il tema, che evidentemente è molto sentito dai Bolognesi, ha coinvolto il pubblico che sulle “note sensoriali” ha apprezzato l’intervento. Il tema, appunto, riguardava l’analisi dei sensi in particolare l’uso del naso per mangiare il formaggio in un modo insolito, annusarlo per le sensazioni olfattive, e determinarne l’aroma. In attesa anche per un eventuale retrogusto, che solitamente riscontra un difetto dei formaggi. Ma retrogusto non ce ne è stato. Dopo trepidante attesa, durante la quale però sono state fatte riflessioni interessanti sulle proprieta sensoriali, sull’uso dei sensi, sull’importanza del’olfatto e le sue implicazioni, è giunta l’ora del formaggoio, quello vero, vivo, buono. Messo a disposizione del Consorzio Monte Veronese D.O.P. Il formaggio è stato presentato nelle sue tre tipologie, a latte intero, d’allevo mezzano e d’allevo di malga (peraltro fatto dalle mani di Grassi nell’estate 2010). I formaggi dicevamo sono stati riconosciuti da tutto il pubblico presente come una chicca insolita, visto che a Bologna il Monte Veronese d.o.p. non è molto conosciuto. L’esperienza sensoriale è stata accolta quindi con grande interesse e l’attenzione al libro Aroma, scritto lo scorso anno da Grassi, che riguarda tutti i formaggi d.o.p. (denominazione di origine protetta) è stata alta. Smell Festival ha dimostrato, accogliendo il formaggio, che l’odore, alla pari del profumo è l’espressione di un organo vitale dell’uomo che può concederci non solo il respiro ma anche sensazioni piacevoli o spiacevoli che ci migliorano la vita. Leggi l’articolo su La gardenia all’occhiello.

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